Marilyn Monroe: una diva senza tempo


Pillole a non finire, trangugiate come caramelle, ma neanche un bicchiere d’acqua a portata di mano. Indizi, complotti, corruzione, politica, spie, agenti segreti, la famiglia Kennedy, appunti scomodi… il tutto fa parte dello scenario di supposizioni che ha accompagnato – e ancora oggi accompagna – la morte ( 5 agosto 1962) di una delle più grandi dive di sempre: Marilyn Monroe.

Pelle bianchissima, un neo sopra alle labbra rosse, iridi blu e un corpo da pin-up… il mito di Marilyn continua a penetrare, da decenni, l’immaginario collettivo. Migliaia di scatti in bianco e nero, a colori, sorrisi ammalianti, occhioni tristi, pose da star, foto rubate e servizi iconici: Marilyn, dopo 56 anni dalla sua morte, è ancora viva. Viene citata di continuo, imitata, usata come fonte d’ispirazione e venerata.

La sua vita – non proprio felice – venne spezzata dalle sue stesse mani? È stata uccisa? Il mistero non è mai stato risolto o forse da risolvere non c’è proprio nulla. La doppia immagine di Marilyn potrebbe essere la vera risposta. Da una parte la bionda diva sorridente e ammiccante, dall’altra la donna che cercò di perfezionarsi come artista, piena di fobie e insicurezze.

Vedere ciò che c’era tra queste due parti, il buio nella crepa, pensare allo sforzo di Marilyn per rimanere se stessa e non far crollare l’immagine privata (Norma Jean) e l’immagine pubblica (Monroe) potrebbe essere un modo per comprendere la verità sull’esistenza di una donna morta troppo presto.

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