No Regrets, l’esordio della giovane cantautrice Frances P


La cover dell’EP dell’esordiente Frances P (nome d’arte della giovane Francesca Piras) ci porta immediatamente nella dimensione che la sua voce è capace di creare: un lento sognare, su di una nube, un vedere forse il sole mentre la musica è pronta a scendere potente come pioggia. Lo sfondo rosa pallido non deve distrarci dall’immagine di questa copertina originale (creatura dell’illustratore Salvatore Zoncheddu). Le rane alate sono un tutt’uno con l’artista, la fanno volare e contemporaneamente le ricordano che il suo compito è cantare. Le rane gracidano, ammaliando i bordi degli stagni, e Frances canta… pronta ad ammaliare i suoi ascoltatori.

Frances P - No regrets
Frances P – No regrets

I quattro brani della cantautrice sarda sono gioie, velate di tristezza, sospese tra il Soul e il R&B.

No Regrets Like Mama apre l’EP. Decisa, nel maneggiare voce e chitarra, Frances spicca il volo con questo primo pezzo ispirato alla musica dei suoi miti: Paolo Nutini, Ed Sheeran e Stevie Wonder. Con Overwhelmed la cantante cambia registro: il tono è meno duro, diventa malinconico, e la chitarra spesso è pronta a lasciare spazio solo alla presenza delle sue parole.

“Overwhelmed” l’ho scritta in un periodo di grande confusione emotiva, infatti il titolo significa “sopraffatto”. Molto spesso mi sento un’anima sperduta, bloccata. In un giorno d’estate, non riuscendo più portare il peso ogni giorno con me, decisi di buttare giù “Overwhelmed”, sputando tutto fuori.

I Didn’t Ask You to Come e Growing Pain chiudono il piccolo – ma eccellente – cerchio del primo lavoro di Frances. La terza canzone descrive il suo modo di vivere l’amore e le illusioni che tutti sono costretti a patire quando il sentimento non è – completamente? – ricambiato.

Growing Pain è il dolore, quello che molti provano quando la distanza sembra essere l’unico motivo di contatto tra due anime. I quattro brani dell’esordio di Frances P mi hanno portato – casualmente? – al riascolto di un grande disco e di una grandissima artista. La malinconia, la forza elegante, il saper catturare senza trappole ma solo ed esclusivamente con le proprie note: tutto ciò mi ha ricordato Tracy Chapman e la bellezza del suo primo immenso lavoro discografico.

Per gli egizi le rane – prima di essere demonizzate dai cristiani e associate al maligno – erano portatrici di fecondità e prosperità. Il corpo di questi anfibi è in grado di assorbire l’acqua. Dove prosperano le rane la natura è in pace con se stessa…

Le rane della cover di Frances? Amuleto, portafortuna, per una voce nuova e in grado – con il tempo – di farsi conoscere e apprezzare.

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