I colori del 2019? Quelli dell’arcobaleno!


I numeri si susseguono all’infinito, in un eterno calendario composto da ricordi e momenti che non vivremo mai più se non nella memoria. Pezzi di vita, frammenti, immagini e speranze per ciò che sarà. Voi cosa vorreste da questo nuovo anno? Il 2018 è stato caratterizzato – purtroppo – da molti episodi di omofobia e transfobia.

L’elenco sarebbe lungo, lunghissimo!

C’è il ragazzo che pensa di essere guarito (dall’omosessualità…) grazie ad una cura a base di crocifissi e (AMEEEN!) preghiere, il cliente gay che ha ricevuto uno scontrino con un insulto a sfondo omofobo, lo youtuber LGBT minacciato di morte, la madre indignata per il completino rosa fatto indossare al suo bimbo, il videogame a sfondo razzista, parole pesanti contro le famiglie arcobaleno e il (non più lento) diffondersi di un virus chiamato odio.

Tutti questi ingredienti – indigesti – sono stati conditi da una politica sempre più baraccona, populista, piena di slogan e luoghi comuni.

Prima gli italiani, prima gli italiani, prima gli italiani: in realtà, però, molti gridano semplicemente PRIMA IO. E non importa quale sia il colore della bandiera che amano far sventolare. Nera, rossa, verde, arcobaleno, il risultato è stato comunque quello di cadere nella trappola del PRIMA IO…

Prima IO: perché sono bianco, perché sono un po’ più bianco, perché sono un po’ meno nero, perché sono maschio, perché sono etero, perché sono meno visibile, perché sono meno effeminato, perché sono una donna biologica, perché mi vesto e non mi travesto, perché sono cattolico, credente, normale, italiano…

Il 2019? Me lo immagino per quello che sarà. Uguale al 2018, perché molti non vogliono e non possono cambiare. Ma anche diverso e migliore: perché molte persone – LGBT, etero, credenti, pagani, atei… – quando dicono PRIMA IO, si ricordano di una cosa fondamentale: IO fa parte di noi, voi, del mondo che viviamo.

Buon Anno, Buon 2019!

RainbowPop