Frida Kahlo di Serena Nardi, un’esperienza che dà nuova luce ai colori


Il teatro trasforma le vite in palcoscenico e lo sguardo di chi osserva nelle cose più incredibili: allegria, stupore, meraviglia, rancore, amore, rabbia, solitudine…

Frida K – diretto da Serena Nardi – crea e ricrea una vita, un’esperienza, un intero mondo ridotto alle forme e alla sostanza di un palco.

Potenza delle parole di Frida Kahlo e del saper cucire – con maestria – il tessuto di un’esistenza che attendeva da sempre la morte. A fine spettacolo la regista –  e anche attrice, Serena Nardi – ha ricordato che il testo portato sul palcoscenico è frutto del genio di Frida. Frasi cucite, come le ferite del corpo della pittrice, su una tela pronta a consegnare bellezza e dolore.



Sarah Collu (Frida) e Serena Nardi (Morte e anche alter ego dell’artista messicana) si guardano e si parlano, si amano e si odiano.Frida, legata a brandelli di stoffa rossa come il sangue, canta il suo addio e il suo strazio. Ripercorre la sua battaglia, ridisegna la sua vita, ama vivere ma forse ha paura di ciò che realmente desidera: la fine di ogni cosa.

Sul palco solo due donne: una rappresenta il corpo martoriato dell’artista messicana e l’altra la Morte lentissima di membra stanche… Sarah Collu è una Frida capace di mostrare – con le espressioni del viso – i colori di tutti gli arcobaleni, anche quelli segreti e dimenticati. Serena Nardi recita la parte della Morte ma anche il desiderio di Frida di poter tornare indietro, quando il corpo traditore era ancora il suo miglior amante…

Milano, Teatro Libero: la magia si ripeterà oggi e domani, 5 e 6 febbraio. Il teatro – si sa – è magia, e queste attrici sono capaci di rendere memoria l’incantesimo del palcoscenico.

 

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