Chiamami col tuo nome: Elio o Oliver? Oliver o Elio? Due nomi, un amore e un unico destino


Elio o Oliver? Oliver o Elio? Uno chiama l’altro, ma senza pronunciare il nome dell’amato. I due protagonisti di Chiamami Col Tuo Nome hanno tra le labbra il battesimo di un amore senza fine e senza felicità… se non quella passata.

Chiamami col tuo nome
Chiamami col tuo nome

Il film – candidato a 4 Oscar e vincitore di numerosi premi – ha rispettato, per quanto possibile, il libro da cui è stato tratto. Le differenze tra la versione letteraria e cinematografica non sono poi molte.

Il libro ci porta in una Liguria piena di sole, in un’estate lontana degli anni ottanta. Oliver giunge in un paesino (B.) per raffinare i suoi studi. Sarà ospite di un illustre professore ebreo e della sua famiglia.

Elio, figlio diciassettenne del professore, sente per Oliver un sentimento nuovo e mai provato. L’attrazione vive solo nella sua testa, nel suo corpo, nel suo cuore? Il pensiero del giovanissimo Elio si fa ampio, come i suoi desideri. Diventa dirompente, prepotente, perché il ragazzo vuole scoprire e forse amare…

I giorni passano, i due si squadrano e annusano come cani. Sono due animali a caccia di sentimenti con cui nutrire il vuoto che li divide. Elio prova attrazione anche per una sua coetanea. Con lei farà l’amore, in riva al mare. Con lei proverà solo una pallida imitazione del futuro che lo attende. Oliver, pian piano, svelerà le sue vere intenzioni. Tra i due sta per accadere qualcosa di unico e irripetibile, perché Elio e Oliver sono parte del medesimo sogno.

Mani, anche, bocche, saliva e sperma: un impasto di liquidi sensi, un ardore che brucerà solo per pochi giorni…

Le differenze tra libro e film?

Luca Guadagnino ha preferito ambientare la storia altrove, in un nord Italia afoso e senza spiagge. Il viaggio che la coppia intraprende – prima della fine dell’idillio amoroso – non si svolge a Roma…

Il finale del romanzo dona alla storia – molta – malinconia in più, quasi un colpo al cuore. Il dolore dei protagonisti è palpabile, rimane negli occhi anche dopo aver chiuso il volume. Piccolezze, punti di vista, scelte narrative. Ma il succo – di pesca? – è lo stesso: dolce e malinconico, vischioso e capace di rimanere a lungo in gola. Elio, nelle pagine scritte da Aciman, si sviscera fino allo spasmo e non ha paura di mostrare debolezze e punti di forza. Risulta caparbio, timido, egoista, ingenuo. Oliver,  invece, è solo un riflesso di ciò che Elio ha vissuto.

 

Rimangono nell’animo anche le parole del padre di Elio. Lui capisce, lui ha capito, lui condivide perché forse avrebbe voluto vivere una storia simile… ma non ha avuto il coraggio di lasciarsi andare.  Guarda ciò che il figlio ha provato: con compassione, orgoglio e con un pizzico d’invidia…

Chiamami col tuo nome: Oliver lo dice all’amato, all’amico, al compagno di una stagione brevissima e felice. Chiamami col tuo nome: Elio ripensa spesso a quelle parole, alla frase del suo grande amore.

Elio, Oliver, Elio, Oliver… ElioOliver… ELIO, OLIVER

In Oliver, casualmente, si celano le lettere che compongono il nome del compagno…

Forse quello di Elio è stato un lungo sogno. Forse i due non si sono mai lasciati. Uno chiama l’altro e l’altro risponde, sempre e comunque. Perché sono una sola cosa, perché non c’è distanza quando ci si ama o ci si è amati veramente.

Il sequel di questo acclamato film, a quanto pare, ci sarà. Guadagnino, non deluderci! Dona a Elio e Oliver altra felicità. Fallo per loro e fallo anche per noi.

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